In Collegio

La donazione Barozzi in Augustinianum

In concomitanza con il Salottino del libro usato, l’iniziativa che EDUCatt porta avanti dal 2015 con il sostegno dell’Ateneo, la biblioteca privata del Collegio Augustinianum ha beneficiato di una copiosa donazione dalla collezione personale del gallerista e scrittore veneziano Paolo Barozzi.

Paolo Barozzi discende da una delle più antiche famiglie di Venezia ed è cresciuto fin da piccolo in un ambiente dedito all’arte. Tra i clienti e conoscenti di famiglia c’erano personaggi illustri, tra cui Ernest Hemingway a cui il giovane Paolo in occasione di una cena nel palazzo di famiglia aveva confessato la volontà di diventare scrittore.
Dopo gli studi a Londra e un breve periodo lavorativo a Milano, fu il fatale incontro con Peggy Guggenheim nel 1959 a Venezia che condizionò tutta la vita futura del gallerista. Successivamente si trasferì a New York, dove tra l’altro conobbe quelli che sarebbero diventati gli esponenti della Pop Art, da Rauschenberg ad Allan Kaprow, e in particolare incontrò diverse volte Andy Warhol.
Quando nel ’61 rientrò a Venezia iniziò una stabile collaborazione con la Guggenheim diventando suo assistente personale; cinque anni dopo aprì a Venezia, e successivamente a Milano, la sua prima galleria.
Tra le sue amicizie si ricordano personaggi come Inge Feltrinelli, Fernanda Pivano e Gillo Dorfles. Ma oltre alla sua attività di gallerista e promotore d’arte proseguita fino ai giorni nostri nei suoi studi di Milano e di Venezia, Paolo Barozzi espresse il suo interesse per il mondo dell’arte e per i suoi personaggi anche attraverso la scrittura: già dai primi anni sessanta realizzò numerosi articoli pubblicati su diverse testate, da “Il Mondo di Pannunzio”, a “Domus”, da “Vogue”, a “Business Art”.

Una parte della sua collezione, tra cui libri di arte, cinema e diversa saggistica, è stata destinata al Collegio Augustinianum al fine di arricchire la piccola biblioteca: tra i volumi sono presenti molti autografi, da Inge Feltrinelli a Gerard Malanga.

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