In Collegio

«Un tempo vissuto in pienezza»: il 2020 dei Collegi

Nella comunione di intenti che da sempre caratterizza le residenze universitarie della Cattolica, i messaggi di auguri dei Direttori dei Collegi vogliono essere portatori di speranza e di riflessione per la fine di un anno che, nonostante le difficoltà, ha permesso arricchimento personale e atti di condivisione con le persone vicine e lontane.

Quando Natale arriva, porta con sé un’atmosfera carica di entusiasmo e di voglia di fare, e chi vive gli ambienti dei Collegi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore sa quanto si animino le stanze, gli ambienti comuni, i corridoi delle residenze. La “seconda casa” di tanti ragazzi e tante ragazze, addobbata e tirata a lucido, quest’anno però sarà meno brulicante di attività del previsto, e i collegiali, che hanno alle spalle mesi complicati di distanziamenti, rispetto delle buone norme di comportamento e necessarie restrizioni, per la prima volta vivranno le festività natalizie come dietro a un filtro (non solo quello delle mascherine).

«Arriva un Natale al quale non siamo preparati, poiché in netto contrasto con tutto ciò a cui siamo abituati, eppure non di meno lo aspettiamo intensamente. Nonostante le varie e necessarie restrizioni che non ci permettono di prepararci adeguatamente, di compiere tutti quei “rituali” tipici delle feste (tombolate, scambi di regali, cene con gli amici, ecc.), sentiamo nell’aria la speranza che le festività Natalizie portano con sé»: così la direttrice del Collegio Sant’Isidoro, Carla Alessandra Messina, descrive l’atmosfera e lo stato d’animo che caratterizza non solo Piacenza, ma tutte le sedi in cui si trovano le residenze universitarie della Cattolica. La speranza di vivere le festività con più leggerezza e serenità, senza il pensiero del pericolo del virus e della pandemia, già nei mesi autunnali si è andata ad affievolire; eppure, come racconta Salvatore Raia, il direttore del Collegio Nuovo Joanneum, la reazione della comunità collegiale, di fronte a nuovi giorni caratterizzati dalle norme anti-Covid, dal rispetto del vademecum e dalle scrupolose norme sanitarie messe in essere da EDUCatt, è stata «sensazionale e sorprendente. Una grande energia creativa, una grande atmosfera di speranza, una grande volontà di reinventarsi hanno pervaso il Collegio e i collegiali, che hanno imparato pazientemente e responsabilmente a convivere con le regole in atto per il Covid senza tuttavia perdere di vista il valore delle relazioni».

Nelle riflessioni delle Direzioni, come prevedibile tutte sulla medesima lunghezza d’onda di pensieri e intenzioni, il pensiero di quanto potesse essere facile perdere di vista il valore della collegialità emerge come una preoccupazione condivisa ma immediatamente scomparsa di fronte alle nuove opportunità in cui è stato ripensato il «vivere il e in Collegio», riprendendo le parole del direttore del Collegio Ludovicianum Mattia Pivato; si sono andate a concretizzare “nuove normalità”, fatte di incontri online, attività delle commissioni, eventi culturali e spirituali che hanno permesso qualcosa di importante, come riassume la direttrice del Collegio Paolo VI, suor Sara Ghiglioni: «il tempo è stato vissuto in pienezza», non solo per se stessi ma anche per gli altri – e le ormai tradizionali attività di volontariato da parte delle realtà collegiali non sono certo andate in vacanza, anzi hanno visto tutti i collegiali, come le ragazze del milanese Paolo Vi in comunione di intenti con le “colleghe” romane del Ker Maria, impegnarsi al massimo per rivolgere le proprie attenzioni ai bisognosi e a chi, in questo periodo e nel corso dell’anno, ha dovuto affrontare la malattia.

Anche in questo caso le parole di un singolo direttore riassumono le sensazioni condivise da tutti: il direttore del Collegio San Damiano, Matteo Sanzolini, racconta i modi in cui i ragazzi, con l’aiuto delle Direzioni, «si sono ingegnati per stare insieme, seppur virtualmente. È stato ed è tuttora un percorso di crescita continua, una crescita prima di tutto umana, in cui ciascuno ha capito quanto il proprio comportamento possa incidere sulla vita di chi ci sta attorno. Abbiamo visto dei collegiali nuovi, più maturi, più responsabili, al punto da non avere rimpianti per l’anno che giunge al termine, perché è stato a modo suo un anno di grande accrescimento della persona». Va a concludersi un 2020 travagliato, che ha visto i Collegi mettersi alla prova e sperimentare con la tecnologia – prendendo a esempio gli studenti del Collegio Augustinianum sempre a stretto contatto, anche se virtualmente, gli uni con gli altri; il direttore del Collegio, Andrea Patanè, descrive l’emergenza anche nei termini dell’utilità «per conoscere nuovi strumenti con i quali organizzare le nostre attività, e che nel futuro potranno rivelarsi preziosi» per vivere al meglio «il valore della collegialità» – e mostrare un profondo spirito di consapevolezza e di adattamento alle necessità che il tempo di bisogno ha richiesto (e non può non venire in mente la resilienza e la “frenesia” che sta vivendo da qualche mese a questa parte il Collegio San Luca-Armida Barelli, “nuovo” ma solo nella struttura); ricalcando le parole della direttrice del Collegio Marianum Maria Grazia Fiorentini, l’augurio per la fine dell’anno e delle festività è quello di «un Santo Natale di “speranza contro ogni speranza”. La storia, nei suoi corsi e ricordi, possa vederci sempre protagonisti del tempo che viviamo».

Queste sono le riflessioni e gli auguri di Direttori

grati, onorati e orgogliosi delle comunità di cui fanno parte, e che scrivono nell’attualità ma anche nell’auspicio e nella prospettiva che i Collegi conservino sempre la loro energia e il loro spirito formativo, riuscendo a mantenere la propria identità anche nelle avversità e a far sentire ai propri collegiali il senso di comunità e di appartenenza, il senso di una vera famiglia.

(Salvatore Raia, Direttore del Collegio Nuovo Joanneum)

[Si ringraziano per la collaborazione alla scrittura di questo articolo tutte le Direzioni dei Collegi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e in particolare suor Sara Ghiglioni, Maria Grazia Fiorentini, Carla Alessandra Messina, Andrea Patanè, Mattia Pivato, Salvatore Raia e Matteo Sanzolini; la foto è delle studentesse del Collegio Paolo VI.]

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