In EDUCatt

L’importanza di ascoltare: gli sviluppi di Progetto Life

Nella convinzione che i fruitori diretti dei servizi sappiano meglio di chiunque altro descrivere punti di forza e possibilità di sviluppo dell’offerta EDUCatt, il Progetto LIFE continua il suo lavoro di ascolto della comunità universitaria introducendo un nuovo strumento d’indagine più sintetico e puntuale che risponda a bisogni circoscritti.

«Se si pensa di sapere già tutto, non si può ascoltare niente di nuovo» (A. Phillips), e proprio sull’ascolto e sulla volontà di conoscere meglio i bisogni della comunità universitaria si sviluppa il lavoro del team di psicologi del Progetto LIFE (Lightening Innovations for Empowerment), da anni in dialogo con i principali stakeholder di EDUCatt, non solo per individuare i punti di forza e le criticità dei servizi, ma anche per indagarne la percezione e il grado di soddisfazione da parte dell’utenza.
Il progetto LIFE, avviato da EDUCatt nel 2017 in seguito alle indagini svolte in precedenza, nasce proprio con l’obiettivo di mettersi all’ascolto dei diversi gruppi di interesse della Fondazione e di ascoltarne i bisogni, le opinioni e i suggerimenti attraverso due principali strategie d’indagine: i questionari, strumenti di misurazione quantitativa articolati in domande chiuse e aperte, e i Focus Group che concorrono invece a un’indagine di tipo qualitativo attraverso piccoli gruppi di studenti guidati dallo staff di psicologi di EDUCatt in un dialogo semistrutturato per raccogliere la percezione sui servizi della Fondazione e indagare la consapevolezza in tema di diritto allo studio.

A questi due strumenti si affianca oggi una nuova tipologia d’indagine: dei brevi questionari più sintetici e immediati, pensati per sondare il grado di soddisfazione o di interesse relativo a un singolo servizio localizzato in una specifica sede di cui si vuole il parere diretto dei fruitori. Per questa ragione, i questionari sono articolati in poche domande e sono erogati, fino ad ora solo in presenza, per interrogare i destinatari concreti dei servizi, cioè coloro che realmente ne usufruiscono. 

Questo nuovo strumento è stato introdotto per la prima volta in occasione del restyling dello spazio polifunzionale Duepunti Service nella sede di Roma: in questo caso il questionario è stato distribuito in versione bilingue con l’obiettivo di interrogare il bacino d’utenza sulle tipologie di prodotto che più potevano essere funzionali in quello spazio, proponendo una serie di opzioni tra cui sceglierne cinque e uno spazio libero per eventuali suggerimenti non presenti nella lista.
Dopo il positivo esordio, con 285 risposte nella sede di Roma, la formula del questionario breve è stata riproposta con un’indagine specifica sulla sede di Brescia riguardo al grado di soddisfazione del servizio bar e mensa di Mompiano: in questo caso il questionario è stato costruito tramite l’attribuzione di punteggio sulla scala Likert (da 1 a 10, dove 1 significa “per nulla soddisfatto” e 10 “completamente soddisfatto”) per quanto riguarda i prodotti bar e il servizio mensa, cui seguivano due domande aperte per lasciare spazio ai suggerimenti, e ha raccolto oltre 220 risposte.

«Per acquisire qualcosa dagli altri bisogna pensare che abbiano qualcosa da offrire»: con la consapevolezza che i fruitori diretti dei servizi sappiano meglio di chiunque altro descrivere punti di forza e possibilità di sviluppo dell’offerta EDUCatt, il Progetto LIFE continua il suo lavoro di ascolto della comunità universitaria affiancando ai due strumenti portanti dell’indagine un terzo elemento complementare per indagare questioni puntuali e rispondere a bisogni circoscritti che emergono di volta in volta e che richiedono un ascolto più essenziale e tempestivo.

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