In Collegio

Intercollegialità, il potenziale (e la potenza) dei collegi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore

Quattro incontri su temi che aprono la mente alla realtà e alla diversità, organizzati dai collegi milanesi e da “Avvenire”: il progetto educativo, che valorizza l’informazione consapevole e attiva, è dimostrazione degli scopi profondi e condivisi dell’intercollegialità.

«Ci vogliono due pietre focaie per accendere un fuoco» (Louisa May Alcott), ci vogliono più voci per iniziare un dibattito, ci vogliono più menti per avviare percorsi virtuosi e dagli obiettivi rilevanti. Se già gli eventi organizzati all’interno dei singoli collegi dell’Ateneo dimostrano la compiutezza di un progetto educativo in costante evoluzione, quando si parla di intercollegialità viene alla luce il vero potenziale e la vera potenza di una community composta da ragazzi e ragazze attenti e tesi verso il futuro, una base solida su cui costruire qualcosa di significativo e duraturo nel tempo.

L’intercollegialità fa parte della dimensione residenziale da sempre: si esplicita nelle iniziative del Consiglio Organizzativo Intercollegiale (COI) sulla sede di Roma, e si manifesta nelle gite, nei ritiri spirituali, nelle occasioni di raccoglimento e preghiera (come la Via Crucis intercollegiale tra i chiostri dell’Università dello scorso 6 aprile), nelle feste e negli incontri di approfondimento culturale (per esempio il cineforum Bonjour Jeunesse! Nuove generazioni al cinema, che scandisce alcune serate primaverili nelle varie sedi dei collegi milanesi). È da questo background collaborativo che partono alcuni progetti, selezionati e pensati in collaborazione con l’Ateneo, per valorizzare ancora e sempre di più la crescita dei collegiali.

«Ciò che spesso manca ai ragazzi è uno sguardo sull’attualità dal punto di vista cattolico, il realizzare che la Chiesa si dispiega in mille rivoli nel quotidiano di tantissime persone. Perché allora non attivarsi per far conoscere loro una istituzione di riferimento nel mondo e nell’informazione di stampo cattolico?»: così Edoardo Grossule, responsabile per i collegi delle iniziative legate al centenario dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, racconta da dove parte l’idea del ciclo di incontri Aprire la mente alla realtà e alla diversità. Percorso dei Collegi in Campus con Avvenire. Il progetto educativo, nato dagli stimoli forniti dall’Ateneo e dalla testata (rispettivamente nelle persone di Paolo Nusiner e di Marco Tarquinio), ha avuto avvio lo scorso 3 febbraio, dopo la sofferta decisione di rimandare l’iniziativa – prevista per il centenario della Cattolica – di un anno a causa della situazione emergenziale: Grossule, coordinatore dell’evento, sottolinea come fosse importante «evitare che gli incontri si rivelassero anonimi o asettici, di conseguenza realizzare l’iniziativa online sarebbe stato rischioso e poco sensato». La scommessa è stata vinta: l’incontro inaugurale, a cui hanno preso parte le autorità dell’Ateneo, i rappresentanti di “Avvenire” e i collegiali, ha visto l’Aula Magna piena (nel rispetto delle norme di sicurezza sanitaria).

La guerra tra Russia e Ucraina, la transizione ecologica e la sostenibilità, le condizioni delle carceri, l’Europa e l’integrazione europea come opportunità futura di studio e lavoro: queste tematiche, particolarmente attuali e cariche di significato per gli studenti dei collegi Augustinianum, Marianum, Paolo VI e Ludovicianum, sono state in partenza selezionate dopo la lettura di “Avvenire” (che ha regalato a oltre 400 collegiali l’abbonamento alla rivista in formato digitale) e poi poste al centro del programma di eventi organizzato dai collegi e dal quotidiano: ogni collegio si è fatto promotore di un tema, strutturato all’interno di un incontro con dibattiti che si sono sviluppati a partire da una breve presentazione e dalle domande che ne sono seguite. «A funzionare molto bene, accanto alla formula cooperativa di base, è stata» secondo Grossule «anche la decisione di organizzare gli incontri nelle aule dell’Università Cattolica, luoghi che accomunano e hanno per tutti un significato: la risposta è stata sempre ottima.»

L’iniziativa vuole far tornare la voglia di informarsi tramite la ricerca attiva della notizia, all’interno di realtà dell’informazione che, come “Avvenire”, abbiano progettualità, idee uniformi, l’obiettivo di orientare e non disorientare tramite notizie lampo o titoli accattivanti ma vuoti. L’informazione deve essere ben studiata, ben pensata, ben scritta; la lettura del quotidiano certo richiede più impegno, più sforzo, ma rimane a chi ne fruisce, specialmente se si tratta di lettori giovani: va dedicato tempo, va presa la decisione di non assorbire con passività le notizie, va capita l’importanza di educare all’informazione buona e attiva.

Edoardo Grossule

Aprire la mente alla realtà e alla diversità è un progetto pilota, che ha tutte le carte in regola per diventare l’apripista di una serie di iniziative sulla sede di Milano e non solo: sono già previste nel corso dei prossimi mesi occasioni di incontro e di condivisione, come la prima edizione del Festival dei Collegi, in previsione tra il 28 aprile e il 1° maggio. Realizzato in collaborazione con le direzioni di tutti i collegi dell’Ateneo e Alumni UCSC, il Festival darà l’occasione ai collegiali di ogni sede di prendere parte a momenti di convivialità, formazione e lavoro su tematiche che approfondiscono e vanno oltre i tradizionali percorsi accademici (dall’intelligenza artificiale alla gestione della sovrabbondanza di informazioni, dall’economia sostenibile alla tutela della salute individuale e collettiva), che troveranno poi culmine nel convegno Singolare Femminile. La Cattolica nel cuore delle donne e nelle celebrazioni eucaristiche in occasione della prossima beatificazione di Armida Barelli e della 98esima Giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Momenti che valorizzano sempre più l’intercollegialità e quanto di più prezioso c’è nel confronto aperto e libero con l’altro.

[Si ringraziano Cesare Giovetti e Edoardo Grossule per la preziosa collaborazione alla stesura dell’articolo; la fotografia a corredo, scattata durante l’incontro del 15 marzo, è delle studentesse del Collegio Marianum.]

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