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Due milioni di euro per il Diritto allo studio: così la Cattolica investe sui giovani

In Università Cattolica borse di studio per tutti gli aventi diritto: è quando stabilito dalla manovra straordinaria dell’Ateneo che investe quasi due milioni di euro per garantire al 100% degli studenti bisognosi e meritevoli l’accesso alla formazione terziaria, anche a fronte della mancanza di fondi pubblici che avrebbe invece escluso dal beneficio quasi 700 studenti.

Anche quest’anno quasi 700 studenti, grazie all’Università Cattolica, potranno studiare senza spese nel prestigioso Ateneo di Largo Gemelli.

È quanto ha varato un intervento straordinario di circa due milioni di euro complessivi a favore degli studenti idonei alla borsa di studio che, per mancanza di fondi pubblici, ne sarebbero rimasti esclusi.

In base alle risorse finanziarie relative all’a.a. 2021/22 assegnate ai soggetti gestori dei servizi per il Diritto allo Studio Universitario, anche per l’anno in corso i fondi non permetterebbero infatti di erogare le borse di studio a tutti gli studenti risultati in possesso dei requisiti per ottenerle.

Le risorse pubbliche messe a disposizione per gli studenti idonei alla borsa di studio dell’Università Cattolica – pari a 9.000.000 euro contro i circa 11.000.000 necessari – sono sufficienti a coprire il fabbisogno solo per circa 2.500 studenti, ma quasi ulteriori 700 ne rimarrebbero esclusi e andrebbero a costituire la categoria di idonei non beneficiari, ossia studenti che, pur avendone pieno diritto, non potrebbero fruire della borsa di studio per mancanza di fondi pubblici.

Davanti a questo scenario, l’Università Cattolica ha deciso, ancora una volta, di assicurare al 100% degli studenti idonei alla borsa di studio l’accesso agli studi universitari.

Questo intervento straordinario con fondi propri – iniziativa che l’Università Cattolica rinnova per il dodicesimo anno consecutivo – riconosce a tutti gli stessi diritti e assegna al 100% degli aventi diritto il beneficio della borsa di studio, che comprende, oltre all’esenzione delle tasse universitarie e alla possibilità di consumare un pasto al giorno presso le mense EDUCatt, l’ottenimento di una borsa di studio in denaro. L’Università Cattolica, con i suoi 3.164 beneficiari, accoglie peraltro più del 15% degli studenti beneficiari in Atenei non statali sul territorio nazionale[1].

La manovra straordinaria a favore degli idonei non beneficiari si aggiunge a un più ampio ventaglio di azioni di sostegno economico messe in campo dall’Ateneo, in uno sforzo coordinato con Istituto Toniolo e Fondazione EDUCatt, per dare a tutti i bisognosi e i meritevoli l’opportunità di intraprendere percorsi formativi di alta qualità in un ateneo prestigioso, primo ateneo privato in Lombardia a estinguere la categoria paradossale degli «idonei non beneficiari»: tra queste le borse di studio per merito dell’Istituto Toniolo, il rinnovo del Fondo Salvastudi intitolato ad Agostino Gemelli e l’ampliamento del fondo di Sovvenzioni Straordinarie EDUCatt, relativo a strumenti e servizi per il conseguimento del successo formativo.

Davanti alla necessità di famiglie e studenti bisognosi, che avrebbero trovato nelle spese economiche un ostacolo per il loro futuro, l’Università Cattolica conferma infatti la volontà di non escludere nessun giovane volenteroso dal diritto di intraprendere percorsi di formazione terziaria: volontà che si concretizza, dal 2011 ad oggi, nell’impiego di fondi propri per agevolare e sostenere gli studenti in difficoltà davanti all’insufficienza dei finanziamenti pubblici, ma anche attraverso azioni concrete che tengano conto delle previste ricadute economiche indotte dall’epidemia di covid-19.

Queste misure dell’Ateneo si aggiungono peraltro ad alcuni ulteriori strumenti che EDUCatt mette ormai tradizionalmente a disposizione degli studenti bisognosi dell’università Cattolica, come la Formula studentwork – un vero e proprio contratto di lavoro a tempo determinato, pensato per conciliare proficuamente studio ed esperienze lavorative all’interno della propria Università, che coinvolge circa 50 studenti all’anno – e il Progetto Casa Fogliani, che intende reinvestire le marginalità generate dalla distribuzione di prodotti e servizi in sostegni agli studenti in estrema difficoltà: occasioni, queste, per esplorare nuove fonti di sostegno agli studenti e cercare di tracciare un nuovo scenario sostenibile per il diritto allo studio.


[1] Rif. Valori nazionali a.a. 2020-2021, fonte: http://ustat.miur.it/dati/didattica/italia/atenei-non-statali.


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