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La sfida per progettare collegi più green e sostenibili

Le residenze universitarie permettono di trovare un alloggio spesso vicino al proprio ateneo a prezzi e a condizioni accessibili, ma in Italia i posti non sono sufficienti. Con il PNRR sono in arrivo 300 milioni di euro in aggiunta a quelli già previsti per i finanziamenti pubblici da destinare alla realizzazione di alloggi e residenze per studenti. EDUCatt ha presentato alcuni progetti nelle Sedi dell’Ateneo per interventi in chiave green e sostenibile.

Una stanza o un appartamento vicino alla propria università è ormai diventato un lusso. Secondo l’ultimo report di Idealista, i prezzi degli affitti sono in netta crescita (+1,5%) in tutta Italia, con picchi più consistenti nei capoluoghi. Milano è la città più cara, con un prezzo medio di 20 euro/m2, che corrisponde a più del quadruplo del prezzo di un affitto di una casa ad Agrigento (4,8 euro/m2). I prezzi variano nelle città stesse in base alla zona, con tariffe più onerose man mano che ci si avvicina al centro storico, in cui spesso sono presenti le università. Uno studente, per avere una stanza vicino al proprio ateneo, rischia di dover affrontare spese al di fuori delle proprie possibilità.

Le residenze universitarie, grazie ai prezzi calmierati e alla possibilità di sfruttare borse di studio, sono la soluzione che molte università offrono ai propri studenti. Le strutture sono infatti spesso pensate per sostenere i percorsi formativi dei ragazzi, agevolandone lo studio e la partecipazione ai corsi. I posti disponibili nelle residenze universitarie non sono tuttavia sufficienti e ricorrere al mercato privato si rivela essere spesso l’unica scelta possibile. Per adeguare l’offerta di alloggi universitari agli standard europei sarebbe necessario raggiungere un tasso di copertura pari ad almeno il 20% degli studenti fuorisede. In Italia si dovrebbero pertanto portare gli attuali 40 mila alloggi disponibili in collegi e residenze universitarie a oltre 100 mila, più del doppio. Per questo negli ultimi 20 anni lo Stato ha preso diverse misure per creare nuovi alloggi universitari, a partire dalla legge 338/2000 che prevede cofinanziamenti pubblici pari al 75% di progetti rivolti alla realizzazione di alloggi e residenze per studenti.

I fondi del PNRR e la sostenibilità ambientale

L’ultimo decreto attuativo della legge 338/2000 prevede di rendere disponibili in aggiunta a quelli normalmente stanziati anche i fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), i soldi cioè provenienti dal finanziamento europeo destinato all’Italia per gestire la ripresa del Paese dopo la pandemia. Quest’anno infatti i fondi messi a disposizione dalla “338” sono circa 467 milioni di euro, di cui 300 sono parte dei 960 milioni che il PNRR prevede per adeguare il numero degli alloggi per gli studenti agli standard europei. I fondi europei hanno tuttavia decretato un cambio di paradigma in termini di sostenibilità ambientale e risparmio energetico: tutti gli interventi del PNRR devono infatti seguire il principio di Do No Significant Harm (DNSH), non arrecare cioè alcun danno significativo all’ambiente e concorrere alla transizione ecologica con almeno il 37% delle risorse impiegate. Sono stati così stilati sei criteri che definiscono il principio DNSH:

  • Mitigazione dei cambiamenti climatici, per cui un’attività non deve aggiungere significative emissioni di gas serra
  • Adattamento ai cambiamenti climatici
  • Uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine
  • Transizione verso l’economia circolare
  • Prevenzione e riduzione dell’inquinamento dell’aria
  • Protezione e ripristino della biodiversità e della salute degli ecosistemi

Così quest’anno tutti i progetti presentati a maggio, allo scadere cioè del bando, per accedere ai finanziamenti della 338/2000 sono valutati seguendo i criteri DNSH. Per avere i risultati del bando sarà necessario attendere fino a questo autunno, quando usciranno le graduatorie, dopo di che sarà possibile iniziare i lavori.

EDUCatt e le nuove strutture green e sostenibili

Anche EDUCatt, su mandato dell’Università Cattolica e Istituto Toniolo, ha presentato lo scorso maggio i suoi progetti di intervento edilizio per alcune strutture universitarie nelle sedi dell’Ateneo. I gruppi di progettazione, coordinati direttamente dal direttore della Fondazione per il diritto allo studio, l’ing. Angelo Giornelli, e dall’arch. Luca Bianco, che in EDUCatt ricopre l’incarico di Facility Manager, hanno pensato in chiave green tutti i lavori che coinvolgeranno i collegi e le residenze universitarie EDUCatt. È previsto infatti il miglioramento della classe energetica di tutte le strutture, che saranno tra l’altro dotate di pannelli fotovoltaici e aeree verdi. Sono stati inoltre progettati dei sistemi di recupero di acque pluviali che verranno raccolte per il re-impiego negli impianti di irrigazione e di scarico. Per favorire l’economia circolare, i materiali utilizzati per gli edifici sanno riciclati per almeno il 15% e la loro composizione è stata progettata affinché sia possibile disassemblare tutte le parti da destinare alla raccolta differenziata. Infine, le strutture saranno costruite rispettando la biodiversità, per cui materie prime come il legno saranno tutte certificate, provenienti cioè da sistemi di produzione controllati che non minacciano le specie viventi. Un passo importante, che dà una nuova spinta ai programmi di educazione alla sostenibilità responsabile e risparmio energetico diffusi e utilizzati da EDUCatt, da “Collegio virtuoso” a “Collegialmente green”.

L’immagine in copertina è di Anders J.

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