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Il valore del Bilancio di Missione. Rendicontare, misurare e comunicare gli impatti generati

La nuova edizione del Bilancio di Missione di EDUCatt, giunta a documentare il decimo anno di attività dell’Ente, è un traguardo importante. 
Essa non costituisce, infatti, solo una nuova tappa della condivisione con i suoi stakeholder di quanto in questi anni la Fondazione va compiendo per realizzare la sua mission, ma è l’esito della scelta di adottare un approccio narrativo differente e, ne siamo convinti, più efficace sul piano concettuale.  
Tale nuovo approccio, elaborato con il prezioso e costante supporto di ALTIS, l’Alta scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica, esprime una rispondenza stringente agli standard internazionali GRI, il sistema più noto per la rendicontazione sociale, nel nostro caso applicato a un organismo senza fine di lucro. 
Il supporto di ALTIS nella rivisitazione dei contenuti ha generato alcuni cambiamenti rilevanti rispetto alle edizioni precedenti, in particolare per quanto riguarda la Costruzione della Matrice di Materialità, ovvero l’identificazione degli aspetti e degli ambiti di rendicontazione più rilevanti per EDUCatt e per gli stakeholder esterni, per cui si è reso necessario un ampliamento delle informazioni quali-quantitative prese in considerazione. 
Inoltre, come parte integrante dello studio, ALTIS ha sviluppato con EDUCatt un tentativo di misurazione di impatto sociale volto a valutare, con metodo scientifico, il «cambiamento» che l’attività quotidiana della Fondazione ha generato nei principali stakeholder, a partire dagli studenti beneficiari dei servizi offerti. Si tratta di cambiamenti che possono riguardare i benefici legati all’ambito personale (ad esempio, il miglioramento della qualità della vita o l’aumento delle prospettive di studio), allo sviluppo della socialità (ad esempio, l’aumento delle relazioni e delle connessioni personali e professionali), al rendimento universitario e lavorativo. In ogni caso, si è voluto riflettere sul come – e sul quanto – EDUCatt abbia effettivamente svolto la sua funzione di ente strumentale tenuto a contribuire al progetto educativo dell’Ateneo. 
In questo modo, si è inteso passare da una logica di rendicontazione delle attività svolte a favore dei principali portatori di interesse a una logica di valutazione degli effetti generati, mediante un documento in grado di essere uno strumento di riflessione strategica e di incidere sulla prospettiva di intervento di EDUCatt, evidenziando, secondo un criterio di confronto diretto con gli stakeholder e grazie all’ampliamento delle mappe e del lavoro a rete, i punti di particolare interesse e gli ambiti di miglioramento possibile. In tal modo, anche il Bilancio di Missione – insieme ad altri dispositivi (quali gruppi di controllo, indagini sul campo, valutazioni di fattibilità) di cui la Fondazione è andata in misura crescente dotandosi negli anni – diventa strumento utile a valutare sempre meglio le scelte operative dell’Ente, comparandone gli esiti in prospettiva diacronica fino ad influenzarle nel loro atteggiarsi.  
Quello che ci preme, in ultima analisi, è utilizzare ogni strumento a nostra disposizione per aiutare la Fondazione, a tutti i livelli decisionali, a comprendere come orientare le proprie attività e come svolgerle nel concreto, in modo da generare effetti quanto più possibile positivi e funzionali alla realtà in divenire della comunità universitaria di cui si è al servizio.  

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