Nutrizione

Lattosio, tra benefici e intolleranze

Alcune persone, quando prendono del latte, possono avere dei fastidi o disturbi a volte tanto importanti da portare a escludere questo importante alimento dalla dieta. Vediamo perché con il prof. Giacinto Miggiano.

La sostanza, che rende dolce il latte comunemente usato per colazione, è il lattosio, una molecola (disaccaride) formata da glucosio e galattosio. Mezzo bicchiere di latte vaccino (100 grammi) contiene circa 5 grammi di lattosio, che – dopo essere ingerito – viene trasformato in zuccheri semplici (glucosio e galattosio) con un potere dolcificante (a parità di peso) maggiore. Ecco perché, bevendo latte in cui il lattosio è stato chimicamente degradato ‘delattosato’, si assume una bevanda più ‘dolce’ al palato. Il latte materno invece ha un contenuto di zucchero (lattosio) ben superiore (circa 1.5 volte di più ) ‘viene sentito’ naturalmente più dolce dal neonato.

La lattasi è un enzima che permette di digerire il lattosio, per cui una sua mancanza (carenza relativa o assoluta) porta ad un malassorbimento di questo zucchero che è causa di ‘gonfiore di pancia’, dolore addominale, meteorismo, flatulenza ed anche diarrea. In presenza di tali sintomi rilevati dalla persona dopo una semplice ingestione di latte e riservando comunque al medico e/o gastroenterologo la diagnosi con test specifici (come H2 Breath Test), appare chiaro che una dieta a contenuto ridotto o addirittura priva di lattosio può contribuire a ridurre i sintomi fastidiosi. Per questo le raccomandazioni dietetiche utili variano da un individuo ad un altro, a seconda che la carenza di lattasi sia totale o parziale. Possono quindi essere le seguenti:

  1. Ridurre la quantità di lattosio ingerito fino alla scomparsa dei sintomi, al fine di capire qual è la Dose Massima Tollerata.
  2. In caso di carenza non assoluta, cercare di distribuire nella giornata (pasti e spuntini) le piccole quantità di bevande o alimenti contenenti lattosio; se si usano delle bevande contenenti lattosio, cercare di fare attenzione a quei meccanismi che fanno svuotare più velocemente lo stomaco avviando la bevanda direttamente nell’intestino (assumendo cibi e bevande non troppo calde o fredde, possibilmente con poco caffè contenente caffeina etc.)
  3. Occorre saper che in commercio (in farmacia) esistono delle preparazioni di lattasi che possono essere addizionate al latte, qualora si assuma un alimento in cui si conosce la presenza di lattasi. Indicazioni questa utile per chi viaggia o consuma pasti/e bevande ‘sospette’ fuori di casa.
  4. Oggi esistono inoltre (e sono facilmente reperibili in commercio) dei latti in cui il lattosio è stato in gran parte predigerito cosi da non poter provocare disturbi. Lo yogurt, a parità di peso, ha ad esempio un contenuto ridotto (minimo) di lattosio e per questo è più facilmente tollerato rispetto allo stesso volume di latte.
  5. Oggi sono disponibili (in commercio) delle Bevande (impropriamente chiamate ‘Latti Vegetali’), in cui lo zucchero non è il lattosio e che per questo sono facilmente tollerate. Queste stesse, addizionate di alcune vitamine e minerali, per renderle più simili (ma non identiche) al latte vaccino, non hanno però globalmente tutte le proprietà nutrizionali del vero latte.

Un elenco incompleto di alimenti contenenti il lattosio è il seguente:

  •   Latte, formaggi freschi e stagionati (pochi mesi), panna, formaggini da spalmare, gelati, frappé. Lo yogurt ed alcuni tipi di latte fermentato sono spesso meglio tollerati in quanto il lattosio è stato parzialmente idrolizzato durante la produzione.
  •   Burro, Margarine.
  •   Dolci preparati con burro e latte, creme a base di latte, anche in polvere o lattosio indicato in etichetta.
  •   Cioccolato, anche fondente.
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