Pagine

5 libri di viaggio per chi ama viaggiare

I libri di viaggio sono un mare vastissimo in cui sguazzare, e un classico delle letture estive, qualsiasi sia la temperatura e la stagione in cui sono ambientati. 5 consigli per le 10 settimane che mancano al 21 settembre, dettati da due esigenze: la bellezza e la brevità.

Quanta gioia ci possono dare libri che, con un po’ impegno e un po’ di allenamento, possono essere letti in meno di due settimane e che, al tempo stesso, ci riempiono l’anima e ci fanno immaginare mondi lontani?

Immaginiamo, dunque, di essere distesi su un prato, magari sul lago di Ginevra, e di iniziare questa avventura letteraria con il primo libro di questa serie, che parte dall’altra parte del mondo. È Patagonia express (pp. 128) il diario di viaggio nelle terre estreme del continente sudamericano del geniale inventore di Storia di una gabbianella e un gatto che le insegnò a volare, il cileno Luis Sepúlveda. Riflessioni, reportage, leggende si intrecciano nel maestoso scenario del Sud del mondo, dove l’avventura è dentro a tutte le cose. Ma ascoltiamone il ritmo: «Uscii da casa sua tardissimo. La notte di Santiago sembrava non meno calda del giorno. Iniziai a camminare nel parco, poi per le strade deserte, e all’improvviso mi accorsi che l’eco dei miei passi si moltiplicava. Non ero solo. Non sarei stato solo mai più. Coloane mi aveva passato i suoi fantasmi, i suoi personaggi, gli indio e gli emigranti di tutte le latitudini che abitano la Patagonia e la Terra del Fuoco, i suoi marinai e i suoi vagabondi del mare. Adesso sono tutti con me e mi permettono di dire a voce alta che vivere è un magnifico esercizio».

Chi ha scritto un libro indimenticabile sulla Patagonia è Bruce Chatwin. Per chi non lo avesse ancora letto e deve anzi ancora intraprendere la conoscenza del grande scrittore britannico Anatomia dell’irrequietezza (pp. 223) può essere un’ottima introduzione alle sue esperienze e alle sue idee. Libro sul nomadismo che si propone come alternativa alla cosiddetta civiltà: vi si trovano racconti brevi, storie e schizzi di viaggio (dalla Patagonia alla Toscana, dall’Africa a Capri), ritratti (Konrad Lorenz, Axel Munthe, Curzio Malaparte) e riflessioni sullo statuto del viaggio e della sua stessa esistenza, quella inquieta di un uccello migratore, devoto per istinto alla «alternativa nomade».

Per chi ama il mare, invece, una tappa obbligata è L’ultimo scalo del Tramp Steamer (pp. 107) di Álvaro Mutis. In questo romanzo lo scrittore colombiano risale la corrente fino alle sorgenti della narrazione, quella dell’Odissea per intenderci, con il genere del racconto del marinaio, qui il basco Jon Iturri, in compagnia del suo grande amore, la giovane libanese Warda. Il Tramp Steamer, un cargo di scarso tonnellaggio, è una sorta di vascello fantasma, che vaga di porto in porto dall’aria ghiacciata del Baltico dove ci appare per la prima volta, come un’allucinazione, sino a scali perduti del Sud America. A Helsinki: «Il Trump Steamer scivolava irreale, con l’ansimare agonico delle sue macchine e il ritmo sconnesso delle sue bielle che, da un momento all’altro, minacciavano di tacere per sempre. Occupava ormai il primo piano nello spettacolo irreale e sereno che mi avvinceva, e il mio stupore diventò qualcosa di molto difficile da precisare.  C’era, in quell’errabondo relitto marino, una sorta di testimonianza del nostro destino sulla terra».

Un viaggio più moderno e dissoluto è invece raccontato dal più famoso scrittore francese vivente, Michel Houellebecq, con Lanzarote (pp. 156). Incapace di tollerare oltre la vita parigina, Michel Houellebecq parte per l’isola più inospitale delle Canarie. Qui, immerso in un paesaggio vulcanico disumano, che sembra sottolineare il doloroso distacco fra uomo e natura, all’interno di tutte le esperienze che fanno tutti i turisti nell’isola (è un’isola minuscola, d’altra parte) a un certo punto incontra due ragazze tedesche e un belga, con i quali organizza un’escursione che si trasforma in una travolgente avventura erotica. Sesso, ansia di fuga dal quotidiano, ironia dissacrante e ricerca di un luogo dello spirito sono le componenti di questo testo autobiografico, accompagnato dalle fotografie scattate dallo stesso Houellebecq.

Chiudiamo, infine, con un libretto assai particolare, Viaggio intorno alla mia camera (pp. 128) del savoiardo Xavier de Maistre. Il testo, scritto nel 1794 durante un periodo di arresti per punizione e pubblicato anonimo l’anno successivo, ci insegna qualcosa che, tutto sommato, non ci può che essere caro. Cosa? Impariamolo dalle parole di de Maistre, che ha fatto un viaggio di quarantadue giorni intorno alla sua camera: «Le osservazioni interessanti che ho fatto, e il piacere continuo che ho provato lungo il cammino, mi facevano desiderare di renderle pubbliche; e a ciò mi ha deciso la certezza di essere utile. Il mio cuore prova una soddisfazione inesprimibile a pensare al numero infinito di infelici ai quali io offro una risorsa garantita contro la noia e un addolcimento dei mali che soffrono. Il piacere che si prova a viaggiare nella propria camera è al riparo della gelosia inquieta degli uomini ed è indipendente dalla fortuna. Si è così infelici, così abbandonati, da non avere un ricovero dove potersi ritirare e nascondere a tutti? Ecco tutto quanto occorre per il viaggio».

Simone Biundo

Simone Biundo (Genova, 1990) è insegnante di lettere a Genova in una Scuola secondaria, è editor della rivista «VP Plus», è ricercatore indipendente di storia dell’editoria e della letteratura. Ha pubblicato poesie su «Neutopia», «Margutte», «Poesia del nostro tempo» e «Nuovi Argomenti». Per Interno Poesia è uscito il suo primo libro di poesie, "Le anime elementari" (2020). Con il poeta Damiano Sinfonico, l’attrice e linguista Sara Sorrentino cura la rassegna di poesia contemporanea , poet. – alla libreria Falso Demetrio. Qui in EDUCatt collabora come ghostwriter, SMM e content manager.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *