In Università

Quando il contenuto lo fanno gli studenti: per una comunicazione «della porta accanto»

Sono quelli nati tra il 1997 e il 2012 e rappresentano i futuri iscritti all’Università: i giovani della Generazione Z comunicano sui e con i social, con un linguaggio sempre più immediato e sintetico, che non bada alla forma ma alla sostanza. Ecco perché è giusto andare incontro alla loro esigenza di raccontarsi sempre più trasparente.

BCW, agenzia di comunicazione globale leader nel settore, nella sua indagine BCW Age of Values 2023, ci dice che per la Gen Z l’importante è vivere bene: una generazione di giovani alla ricerca di equità, stabilità e armonia sociale che si riconosce in quegli stessi valori cardine di altruismo e uguaglianza che lo studio ha evidenziato come predominanti a livello globale, senza differenze troppo marcate tra le varie fasce d’età. Una generazione che, allo stesso tempo, vuole anche essere padrona della propria vita e che è più determinata delle generazioni precedenti a viverla bene.

In un momento di incertezza economica, quando i conflitti si combattono in tutto il mondo, i social media stanno trasformando il modo in cui comunichiamo, è facile concentrarsi su ciò che ci divide. Polarizzazione è la parola chiave di questo periodo.

La ricerca evidenzia che i giovani si preoccupano non solo di preservare e tutelare il proprio benessere ma anche quello delle persone intorno a loro.
Con l’utilizzo di social sempre più istantanei, benché post-prodotti, come Instagram e TikTok, ci si vuole connettere innanzitutto con chi ci gravita attorno.

La Generazione Z rappresenta il 30% della popolazione globale, è la generazione più “vasta” che abita la Terra e il suo potere d’acquisto vale più di 100 miliardi di dollari a livello mondiale: entro il 2025 rappresenterà il 27% della forza lavoro.

È perciò fondamentale che un’istituzione come l’Università si faccia trovare preparata a comunicare e a raccontarsi a questa categoria di utenti.

Lanciato dalla Funzione Comunicazione dell’Università Cattolica in collaborazione con l’influencer agency Flatmates, il progetto Reels4Unicatt ha l’obiettivo di raccontare i vari aspetti della vita universitaria attraverso la voce dei suoi protagonisti: da come si vive in collegio ai servizi offerti – gli Open Day, l’Area Matricole e lo sport in Università – ma anche la ricerca scientifica, le playlist musicali preferite per studiare, le ricette dei fuorisede, le giornate tipo, usi e costumi, storia e curiosità della Cattolica.

Video brevi in formato verticale guardati ogni giorno miliardi di volte in tutto il mondo. I reels di Instagram sono uno degli strumenti principali usati sui social per raccontare la propria quotidianità, condividere storie e informazioni. Informali, diretti ed efficaci: mezzi perfetti per gli studenti universitari.

Per EDUCatt, ente strumentale e di supporto agli studenti nella loro carriera universitaria, è importante modellare il modo di comunicare i propri servizi in modo sempre più immediato e “friendly”, provando ad abbattere le barriere dei tecnicismi per raccontare le proprie opportunità in maniera semplice e trasparente.

Dai bandi di concorso, all’accesso alla ristorazione, alla presenza capillare all’interno della community: l’obiettivo è mettersi nei panni dell’utente per offrire un’esperienza quanto più soddisfacente che non si limiti a rispondere a una domanda ma si sforzi sempre di più di immaginare un bisogno.

Grazie a un progetto allo studio, in sinergia tra la funzione Comunicazione e Promozione e l’ufficio Agevolazioni Economiche della Fondazione, l’obiettivo del 2024 sarà semplificare l’accesso ai benefici da parte degli studenti, attraverso reels, tutorial e live sui principali canali social.