Casa Fogliani

«Questa (non) è una birra»

“Clelia” ed “Elettra”, le birre artigianali del marchio Casa Fogliani prodotte in collaborazione con il birrificio Argo, sono le protagoniste della nuova campagna, dal titolo ispirato alla famosa pipa di Magritte, che si propone di far conoscere anche al di fuori della comunità dell’Università Cattolica il progetto ad alto valore sociale a cui partecipano.

Non solo artigianali, non solo prodotti di altissima qualità, ma soprattutto “non solo birre”: Clelia ed Elettra rappresentano l’offerta birraria dell’officina creativa di Casa Fogliani e sono le protagoniste della nuova campagna del marchio dal titolo «Questa (non) è una birra», pensata e costruita per far conoscere, attraverso prodotti d’eccellenza, il virtuoso progetto sociale di Casa Fogliani anche al di fuori della comunità dell’Università Cattolica.

La campagna cercherà di diffondere il progetto nei brewpub di Milano e Roma dove le nostre birre si presentano in primo luogo come canale di contatto immediato per il pubblico di appassionati, poi come occasione per raccontare e far conoscere il progetto ad alto valore sociale a cui concorrono, ossia l’investimento delle marginalità ricavate dalla vendita dei prodotti del marchio Casa Fogliani per l’“adozione” di uno o più studenti in estrema difficoltà durante tutto il percorso universitario; giovani che vedranno aprirsi la possibilità, altrimenti preclusa, di una formazione di alto livello in Università Cattolica.

Prodotte dal birrificio Argo di Lemignano di Collecchio, Clelia ed Elettra si differenziano per stile e carattere: la prima, Cream Ale bionda dalla schiuma persistente è una birra molto rinfrescante a basso contenuto alcolico (4,4 gradi), ma che sa sorprendere con un sapore durevole sul palato; Elettra è un’American Amber Lager che unisce un antico stile europeo al luppolo americano e bilancia la morbidezza dei malti con note floreali, la sua chiusa decisa la rende grintosa nonostante i pochi grandi (5 gradi). Ciò che le accomunerà nella nuova avventura fuori dai chiostri è invece la volontà di far appassionare un pubblico di intenditori non solo al gusto, ma anche al progetto solidale del quale sono elette preziose ambasciatrici.

Ad accompagnare Clelia ed Elettra nel nuovo percorso nascono anche brevi racconti a “tema birrario”, pubblicati da EDUCatt in plaquette, che rintracciano i legami tra la bevanda di orzo e luppolo, la nostra Università e, più in generale, la nostra tradizione cattolica: il primo, dal titolo Santa birra, narra infatti delle insospettabili origine francescane della più famosa delle birre tedesche, nata dai frati di un piaccolo paese in provincia di Cosenza e presto emigrata verso luoghi di produzione che le diedero grande diffusione, il secondo racconta di una visita all’interessante patrimonio della Biblioteca dell’Università, che presenta insospettabili — e preziosissimi — approfondimenti in terma birrario.

Una grande sfida, dunque, sostenuta non solo dalla consapevolezza di poter contare su un prodotto eccellente, ma soprattutto dalla certezza che ciò che si vende «non è una birra», ma molto di più.

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