In EDUCatt

Per un uso responsabile delle risorse

Un primo piano firmato dalla professoressa Elena Marta, presidente di EDUCatt, e dedicato a un tema sempre più attuale e cogente: la strada della Fondazione è nel solco della chiesa, con uno sforzo educativo che guarda alle nuove generazioni, perché imparino a coltivare e non a sfruttare e dominare, come spesso è stato fatto con disinteresse e non senza conseguenze sotto gli occhi di tutti.

Gli eventi che stiamo vivendo in questi ultimi anni, la pandemia prima e la guerra russo-ucraina poi, nella loro drammaticità e gravità, hanno squarciato il velo sul nostro modo di vivere e di intendere il valore della vita.

Entrambi, infatti, ci hanno fatti interrogare sulle nostre priorità valoriali e di vita come anche sui nostri comportamenti e le loro conseguenze, mostrandoci chiaramente ciò che sapevamo già ma che tendevamo a ignorare: sulla Madre Terra, pur essendo interdipendenti gli uni dagli altri, fatichiamo a operare ricordando tale legame e ci rapportiamo al mondo con spirito di dominio e dissacrazione anziché con rispetto, lungimiranza e responsabilità.

Come ha ripetuto più volte il Santo Padre, siamo spesso tanto offuscati dalla “globalizzazione dell’indifferenza”, da dimenticarci che lo stile di vita che abbiamo sostenuto in questi anni non solo stava trasformando la nostra “Casa-Giardino” in un luogo “selvatico”, ma stava anche alimentando disuguaglianze in molte parti del mondo.

È venuto il momento che ciascuno assuma la propria responsabilità per (la propria famiglia, lo Stato, gli amici…) e di fronte a (Dio, la propria coscienza, la comunità di appartenenza, la storia) in merito all’utilizzo delle risorse di cui disponiamo. E non solo perché i costi economici lo impongono, ma perché, mossi dal desiderio e dalla volontà di assumere un nuovo stile di vita improntato a valori della salvaguardia del creato e della fraternità, ciascuno si assuma responsabilità personale intesa come capacità di “rispondere”, di assumere impegni, di prendersi cura e di “riparare” ad uno sperpero di risorse che sta mettendo a rischio la nostra Casa comune. La responsabilità è sempre relazionale, trascende la singola persona perché fa riferimento ad un orizzonte etico che include una relazione tra due o più. Nella sua forma più sociale è da intendersi come il riflesso di una preoccupazione o intenzione che si estende oltre i desideri, i bisogni o i guadagni personali: essa è quindi un orientamento valoriale che motiva comportamenti pro-sociali, pro-ambientali, morali e civici delle persone.

Nei prossimi mesi siamo chiamati ad usare responsabilmente le risorse ed evitare gli sprechi (di energie, acqua, cibo). La speranza è che questa non sia solo la risposta a un “problema” economico, ma che conduca a implementare uno stile di vita e di valori assunti con convinzione e agiti con coerenza. Attraverso le nostre scelte e i nostri comportamenti pro-ambientali e pro-sociali abbiamo la possibilità di offrire un contributo prezioso per la salvaguardia della Casa Giardino che ci è stata donata e per il ripristino di situazioni di giustizia. Non perdiamo questa importante opportunità.


Per conoscere il progetto EDUCatt dedicato alla Cura della Casa Comune naviga la nuova area web dedicata: casacomune.educatt.online

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