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E tu, sai riconoscere le piante che ti circondano?

Non ci si pensa mai, ma siamo circondati da piante. Anche nei centri delle città. Non sono solo alberi, spesso sono minuscole, si annidano tra i mattoni o rompono l’asfalto. Che piante sono, come si chiamano? Piccoli suggerimenti per un gioco estivo.

Prendete una piazza di una città. O una stradicciola. O un prato in campagna. O le sponde di un canale, di un torrente. Prendete qualsiasi spazio attorno a voi. Anche il più cementificato. Se guardate con attenzione, scoprirete che è pieno zeppo di piante. Erbe, fiori, arbusti e a volte alberi. Quante volte passiamo accanto agli alberi senza neanche sapere come si chiamano e che tipo di alberi sono? Imparare a riconoscerli serve a dar loro l’importanza e l’attenzione che meritano, ma soprattutto può essere molto divertente… e anche molto facile. Ma cosa serve?

Fingiamo di essere in un parco. Meglio se vicino a casa, ancora meglio se è un posto in cui passiamo tutti i giorni. Ci andremo con uno zaino, riempito da: una borraccia (serve sempre), un telo, un paio di libri, un cellulare, un quaderno e una penna.

A questo punto svolgiamo a terra il telo. Sopra, ci posiamo i libri, la penna e il quaderno. E adesso? Andiamo a caccia. Andiamo di fronte a un albero. Iniziamo a fare delle ipotesi. Che albero sarà? Un platano? Un pioppo? Un albero del paradiso? Come facciamo a scoprirlo?

Torniamo indietro, dal telo. E iniziamo a sfogliare il libro. Il libro sarà un libro di botanica, con dei disegni o delle foto che ci permetteranno di riconoscere la pianta. Se non siamo riusciti a riconoscerla, torniamo davanti all’albero e la fotografiamo. Poi carichiamo la foto su un’applicazione, come PictureThis, e, magicamente, con un margine d’errore davvero basso, comparirà il nome della pianta.

A questo punto, potremo tornare al telo, trovare la pianta sul libro, sottolinearla, scrivere dove l’abbiamo vista e scrivere la medesima cosa sul quaderno. Prima pianta, riconosciuta e localizzata! Non potremo mai dimenticarla.

Ma che libri usare? Dire che ci sono tanti libri quante piante è esagerato, ma non siamo così lontani dalla realtà. Intanto dobbiamo capire in che ambiente siamo. Se siamo sulle Alpi, per esempio, dovremo usare un manuale che riporta la flora alpina. Ma se siamo in città, due consigli possono essere dati.

Il primo è Alberi e arbusti in Italia. Manuale di riconoscimento di M. Ferrari e D. Medici. Un libro poderoso, uno strumento utile alla classificazione, che dà la possibilità di riconoscere le piante, dal piccolo arbusto alla specie di alto fusto, attraverso un percorso facile e immediato, grazie alle splendide tavole a colori.

L’altro è Erbe spontanee e commestibili di Riccardo Luciano e Carlo Gatti, un libro che ci permette di riconoscere quella flora che attira l’attenzione con il colore dei fiori, fra le pietre, le crepe dei muri o nelle distese dei prati.

Per fare questo gioco, suggeriamo un luogo caro. Un luogo che riconosciamo e che, d’ora in poi, sarà più ricco. Perché, per noi, più vivo. Più pieno di vita, di vite cui diamo un nome.

Sapete già quale?

(In ordine, le piante rappresentate sono un cappero, un bagolaro, un glicine, una bella di notte)

Simone Biundo

Simone Biundo (Genova, 1990) è insegnante di lettere a Genova in una Scuola secondaria, è editor della rivista «VP Plus», è ricercatore indipendente di storia dell’editoria e della letteratura. Ha pubblicato poesie su «Neutopia», «Margutte», «Poesia del nostro tempo» e «Nuovi Argomenti». Per Interno Poesia è uscito il suo primo libro di poesie, "Le anime elementari" (2020). Con il poeta Damiano Sinfonico, l’attrice e linguista Sara Sorrentino cura la rassegna di poesia contemporanea , poet. – alla libreria Falso Demetrio. Qui in EDUCatt collabora come ghostwriter, SMM e content manager.

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