Nutrizione

Obesità, prevenire è meglio che curare

Secondo un autorevole organismo internazionale (World Obesiy Foundation) il 51 % della Popolazione Mondiale (circa 4 miliardi di persone) potrebbe risultare in sovrappeso o obesa entro il 2035, quindi una persona su quattro risulterebbe obesa.

L’obesità è una patologia cronica difficile da curare, per cui è meglio cercare di prevenirla. Infatti, se da un lato una dieta ipocalorica riesce sempre a indurre un calo ponderale nel breve-medio periodo, il vero problema è mantenere nel tempo il risultato ottenuto. A questo si oppongono dall’inizio i meccanismi di adattamento alla restrizionealimentare – come la riduzione del metabolismo basale – ma, soprattutto, la difficoltà di modificare in modo definitivo lo stile di vita del paziente, spingendolo ad incrementare l’attività fisica e a gestire in modo più razionale le sue scelte alimentari.  È per questo che nella maggioranza dei casi,  chi riesce a perdere peso grazie ad un trattamento dietetico, alla lunga recupera i chili perduti oppure alterna continuamente perdite ad incrementi ponderali, con effetti metabolici ancora più deleteri del sovrappeso stabile.

Per questo occorre vincere  la sensazione di fame individuando nel singolo individuo le strategie che abbiano le maggiori probabilità di modificare il comportamento alimentare del singolo individuo .

Ecco alcuni suggerimenti.

  Il miglior controllo della sensazione di fame si può ottenere favorendo la sensazione di sazietà. Come?  

  • Frazionare i pasti includendo degli spuntini tra i pasti principali, che possono garantire una maggiore stabilità glicemica con effetti sulla sazietà.
  • Seguire una dieta con alimenti al più basso indice glicemico, ricca perciò di carboidrati complessi e fibre.
  • Le fibre  (dei cereali, verdura e frutta), insieme con una giusta percentuale di grassi di condimento, favoriscono il senso di sazietà per la distensione della parete dello stomaco e  rallentandone lo svuotamento e potenziano l’azione degli ormoni gastrointestinali che provocano sensazione di sazietà.
  • Personalizzare la restrizione calorica, riducendola al minimo, per mantenere attivo il metabolismo basale dell’individuo così da contrastare il più possibile l’opposizione “metabolica” al dimagrimento, evitando la perdita di massa magra. 
  • Cercare di aumentare in tutti i modi l’attività fisica del paziente personalizzando i suggerimenti secondo l’età, l’attività lavorativa, la psicologia etc. educando il paziente ad uno stile di vita più attivo.
  • Fare attenzione alla scelta e alla preparazione dei cibi. Sono indicati per questo piatti semplici, poco elaborati, evitando alimenti e piatti di cui si è particolarmente ghiotti (magari evitando anche di comprarli); può essere utile l’indicazione, tutte le volte che è possibile, di scegliere un piatto unico che comprenda le giuste quantità di carboidrati, proteine e grassi (per esempio una insalata di riso o di pasta) con un potere saziante maggiore rispetto a quando gli stessi alimenti siano confezionati singolarmente nelle stesse quantità.

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