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Andrea Trebeschi, padre Carlo, Giovanni Palatucci: il ricordo vivo per la Giornata della Memoria

EDUCatt partecipa alle iniziative previste dall’Ateneo per la Giornata della Memoria con la distribuzione gratuita di volumi che raccontano le storie di figure ancora vive nei ricordi di chi ne tramanda l’esempio, spronandoci tutti nell’impellente bisogno di «riscattare coloro che si sono perduti».

Il 24 gennaio 1945 morì a Mauthausen, nel sottocampo di Gusen II, il bresciano Andrea Trebeschi. 64727 e 77797 erano i suoi numeri identificativi presso i campi di Dachau e di Mauthausen, dove venne internato nel 1944 in quanto Schutzhäftling (deportato per motivi di sicurezza). Trebeschi, nato nel 1897, sin dall’adolescenza visse con intensità l’attività politica del suo tempo, aderendo al Partito Popolare Italiano e fondando nel 1918 il giornale studentesco “La Fionda” (in seguito soppresso dal regime). Dopo l’elezione a presidente della Gioventù cattolica bresciana diventò un importante riferimento per gli antifascisti che divennero il motore del movimento cattolico bresciano della Resistenza. Arrestato nel 1943 e nel 1944, Andrea Trebeschi trascorse gli ultimi anni della sua vita tra interrogatori, sevizie e deportazioni: la famiglia seppe della sua morte solo a fine marzo 1945, attraverso un comunicato che lo dichiarava «morto per problemi cardiaci». Andrea Trebeschi, che l’amico di gioventù Giovanni Battista Montini considerava «un santo», «fu un uomo con una profonda consapevolezza della paura, ma non se ne vergognava; anzi, la seppe sempre affrontare a testa alta e ciò gli consentì di poter combattere per la libertà»: così si conclude l’articolo realizzato dagli studenti delle classi terze del liceo classico Cesare Arici di Brescia, un ricordo vivo e sentito che risuona da sempre anche nella famiglia Trebeschi e in particolare nel figlio di Andrea. Fino alla sua scomparsa, avvenuta nell’aprile 2020, Cesare Trebeschi, alumnus Agostino dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e sindaco di Brescia a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, ha tramandato il ricordo del padre Andrea e di tutti i milioni di deportati che «hanno pagato anche per noi l’ultimo prezzo del loro programma e del loro destino: ama il tuo Dio e il tuo prossimo, un prossimo di ebrei, cristiani – cattolici, ortodossi, protestanti –, politici, migranti, testimoni di Geova, omosessuali, malati psichici, disabili, asociali, rom e sinti, disoccupati, ma anche delinquenti comuni, aguzzini e carnefici». Così si legge sulla cartolina che di anno in anno la famiglia Trebeschi – Cesare prima, i nipoti di Andrea ora – realizzano per invitare a prendere parte alla messa che ogni 24 gennaio viene celebrata per perpetuarne il ricordo.

Una storia, quella di Trebeschi, che si lega a quella di tanti altri, protagonisti loro malgrado dei terribili anni delle persecuzioni razziali. Uomini e donne che però, quando fu possibile, non si trovarono soli: tra le difficoltà e gli escamotage una rete di sostegno e di supporto riuscì a crearsi e a salvare vite. Tra le tantissime testimonianze a ricordo di quel periodo torna anche quella che vede protagonista anche la sede milanese dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e il suo “ufficio falsi”. Forse non tutti conoscono la figura di padre Carlo (al secolo Domenico Varischi): assistente dell’Associazione Ludovico Necchi su nomina di padre Gemelli in persona e autore di un memoriale che narra la storia della Resistenza in Cattolica, venuto a conoscenza nell’ottobre 1943 delle imminenti azioni di persecuzione contro gli ebrei, decise di intervenire in prima persona, nascondendo un centinaio di ebrei in case di religiosi, laureati e amici in cantine, cascine in campagna e anche nei “bunker” del collegio Marianum devastato dalle bombe (i sotterranei dell’attuale sede dell’Augustinianum). In questa circostanza nacque, in un locale messo a disposizione da padre Gemelli, l’“ufficio falsi” della Cattolica, che restò in attività per diversi mesi (almeno fino a quando padre Carlo non fu costretto ad andarsene da Milano a causa dei crescenti sospetti del regime sulla sua figura) con la funzione di realizzare documenti falsi per permettere a chi ne avesse bisogno di oltrepassare la frontiera e sfuggire ai rastrellamenti.

Questi ricordi e testimonianze vengono riportati alla mente con l’approssimarsi del 27 gennaio, la data designata nel 2005 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per commemorare le vittime dell’Olocausto. È con il proposito che tutte queste storie non vengano mai accantonate o dimenticate, e che anzi si continui a raccontare la Shoah in ogni forma possibile, che la Fondazione per il Diritto allo Studio Universitario aderisce alle iniziative proposte dall’Università Cattolica del Sacro Cuore in occasione della Giornata della Memoria con la distribuzione gratuita, fino a esaurimento scorte, dei volumi del professor Pier Luigi Guiducci dedicati al racconto di eventi centrali della Shoah avvenuti a Milano e a Roma e del suo più recente saggio, dedicato alla figura di Giovanni Palatucci. In La Shoah a Milano è centrale la rete solidale di professori e studenti che non ebbe paura di agire durante il periodo delle persecuzioni anti-ebraiche nel capoluogo lombardo, mentre in Shoah a Roma a essere protagonista è il rastrellamento del ghetto ebraico a Roma, il 16 ottobre 1943, e il successivo trasporto nel lager di Auschwitz-Birkenau. In Shoah a Fiume Guiducci ricerca e racconta la vicenda, a tratti storicamente travagliata, di Giovanni Palatucci, reggente della questura di Fiume dal febbraio al 13 settembre 1944, quando viene arrestato dai tedeschi delle SS e internato nel campo di concentramento di Dachau, dove muore di stenti il 10 febbraio 1945, qualche mese prima della liberazione del campo. La ricostruzione storica delle sue scelte talvolta radicali, il desiderio di intervenire sin dalla gioventù a sostegno di chi era sottoposto a trattamenti persecutori, fino alla decisione di utilizzare il proprio ruolo per facilitare gli spostamenti di ricercati e per orientare i vari protetti verso località che garantivano una migliore sicurezza per gli ebrei, denunciando nel contempo ingiustizie e soprusi, portarono Palatucci alla morte e a un lungo silenzio sulla sua storia, che è ritornata alla luce nel 1955 con la medaglia d’oro conferita dall’Unione delle Comunità Ebraiche d’Italia e dal titolo di “Giusto tra le Nazioni”, assegnatogli nel 1990. Assieme ai libri del professor Guiducci sarà disponibile, sempre in distribuzione gratuita fino a esaurimento scorte, il volume Contro il razzismo: per il bene e il diritto alle differenze, a cura di Giovanna Salvioni e con la collaborazione di Moni Ovadia: una lettura profonda sui temi purtroppo sempre attuali dei razzismi e delle discriminazioni, che vogliono essere da spunto sempre e soprattutto durante la Giornata della Memoria, che non deve mai diventare «il giorno della falsa coscienza» (Moni Ovadia).

Sulla cartolina con cui i nipoti Trebeschi ricordano, come ogni anno, il nonno Andrea, c’è una foto del campo di Mauthausen, in primo piano una motocicletta. In sovraimpressione, si legge una frase del cardinale José Tolentino Mendoça:

C’è una cosa più importante del nostro fiorire: il nostro rifiorire.
Che la notizia circoli tra quei feriti che noi tutti siamo;
giunga a quanti hanno tentato e sbagliato;
riscatti coloro che si sono perduti nei corridoi lunghi dei loro inverni.


In occasione della Giornata della Memoria, i libri del professor Guiducci La Shoah a Milano. La reazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Shoah a Roma. 16 ottobre 1943. Salvare gli ebrei e Shoah a Fiume. Giovanni Palatucci, «Giusto tra le Nazioni» e il libro Contro il razzismo: per il bene e il diritto alle differenze (curato da Giovanna Salvioni con la collaborazione di Moni Ovadia) verranno distribuiti gratuitamente nei giorni immediatamente precedenti e successivi al 27 gennaio (fino a esaurimento scorte).
La distribuzione è prevista: 

  • a Roma, presso il corner duepunti Service (nelle immediate vicinanze del Polo universitario Giovanni XXIII);
  • a Milano, presso il Container.9 di via Lanzone 24, agli sportelli del prestito libri e presso la Libreria Vita e Pensiero (largo Gemelli 1);
  • a Piacenza, presso lo sportello EDUCatt nella reception del collegio Sant’Isidoro (Via dell’Anselma 7);
  • a Brescia, presso la libreria dell’università (via Trieste 17/D).

I volumi sono inoltre disponibili per il download gratuito:
La Shoah a Milano
Shoah a Roma
Shoah a Fiume
Contro il razzismo

[immagine a corredo: foto Trebeschi – Cellatica.]

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