Riflessioni

Le chiese del Tigrai e la guerra civile

Una guerra civile spaventosa oppone le truppe governative del premio Nobel Abiy Ahmed a quelle del Fronte di liberazione dei separatisti tigrini. Il conflitto si svolge in Etiopia, nella regione del Tigrai. Qui si installarono i primi cristiani e ancora oggi ci sono alcune delle chiese più straordinarie al mondo.

Il Tigrai, la regione più a nord dell’Etiopia, è da settimane il centro dei combattimenti che oppongono le truppe del premier etiope Abiy Ahmed al Fronte di liberazione dei separatisti tigrini. La guerra, nonostante l’annuncio della cessazione delle operazioni militari, è ancora in corso, ed è una guerra civile. I campi profughi in Sudan hanno già accolto 45mila etiopi ed è previsto che l’afflusso non si fermi, mentre cresce l’allarme per l’arrivo in massa di minori non accompagnati, potenziali prede dei trafficanti.

La regione del Tigrai, tuttavia, non è solo tristemente nota per questa guerra, che dobbiamo conoscere e su cui dobbiamo continuare a tenere gli occhi puntati, ma anche per le sue chiese straordinarie, sebbene la maggior parte siano misconosciute perché quasi inaccessibili, scavate nella roccia.

La chiesa di Tembien

Le chiese rupestri sono situate principalmente in cinque località, Lalibela, dove si trovano le più famose, patrimonio dell’UNESCO, poi a Gheralta, Takatisfi, Tembien, Atsi e Wukro. Il Cristianesimo raggiunse l’Etiopia già nei primi secoli e le chiese, costruite probabilmente in un lungo arco di tempo che va dall’VIII al XIII secolo, sono espressione del cristianesimo ortodosso copto.

La chiesa di San Giorgio a Lalibela

Alcune di esse sono invisibili dall’esterno, e sono raggiungibili solo attraverso sentieri da capre per ragioni difensive. Ad accrescere l’impressione straordinaria è che esse sono principalmente monolitiche.

All’interno, sovente, gli affreschi accendono le pareti di colori vividi, come nella chiesa di San Pietro e Paolo a Takatisfi. Ai lati degli Arcangeli, inoltre, possiamo notare le lettere dell’alfabeto amarico che riportano i nomi dei protagonisti del racconto dell’Antico e del Nuovo Testamento.

Altri affreschi, lontanissimi dalla coeve rappresentazioni occidentali, possono essere ammirati nella chiesa di Abreha we Atsbeha, come in questa rappresentazione di Adamo ed Eva

o nella volta celestiale della chiesa di Abuna Gebre Mikael.

Una delle chiese più straordinarie, sia all’interno che all’esterno, è senza dubbio quella di Abuna Yemata, scavata in questo gruppo roccioso a 2580 metri di altezza

ha un’entrata seminascosta sospesa sul baratro

e un’interno di sconcertante bellezza

Le chiese del Tigrai, fortunatamente, per ora non sono minacciate dalla guerra civile. Mentre gli uomini non risparmiano gli uomini, gli uomini possono ancora risparmiare dalla distruzione le costruzioni che li hanno fatti grandi e per cui alcuni di loro hanno vissuto.

Questo fatto non consola ma, in un certo senso, accresce la tragedia che sta insanguinando il Tigrai.

Per saperne di più sull’emergenza in Tigrai: notizie dell’ultima settimana da Vatican News; da il manifesto; da la Repubblica.

Simone Biundo

Simone Biundo (Genova, 1990) è insegnante di lettere a Genova in una Scuola secondaria, è editor della rivista «VP Plus», è ricercatore indipendente di storia dell’editoria e della letteratura. Ha pubblicato poesie su «Neutopia», «Margutte», «Poesia del nostro tempo» e «Nuovi Argomenti». Per Interno Poesia è uscito il suo primo libro di poesie, "Le anime elementari" (2020). Con il poeta Damiano Sinfonico, l’attrice e linguista Sara Sorrentino cura la rassegna di poesia contemporanea , poet. – alla libreria Falso Demetrio. Qui in EDUCatt collabora come ghostwriter, SMM e content manager.

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