Il valore delle relazioni e della speranza: le direzioni dei collegi a Firenze
In preparazione al nuovo anno accademico, l’incontro formativo di tre giorni ha approfondito temi come il lavoro di équipe e la progettazione, con lo scopo di costruire una comunità collegiale basata, come suggerito dall’intervento della Rettrice Elena Beccalli, sul confronto e sulla preziosità di relazioni preziose e concrete.
«L’inizio è la parte più importante del lavoro»: questo mantra, proveniente dalla Repubblica di Platone, permea le fondamenta del tradizionale appuntamento che, in partenza di ogni nuovo anno accademico, coinvolge le direzioni dei collegi e delle residenze dell’Università Cattolica, accanto agli assistenti pastorali e a una serie di figure professionali dell’ateneo e della Fondazione per il Diritto allo Studio Universitario. L’occasione di confrontarsi, ascoltarsi, mettere sul tavolo quanto è stato fatto e quanto si ha intenzione di fare nei prossimi mesi si è concretizzata, come ogni anno, in una serie di momenti che hanno avuto luogo, nelle giornate dal 13 al 15 settembre, presso il Centro Studi Ricerca e Formazione Cisl di Firenze, sulla collina che sale verso Fiesole: una felice collocazione in un grande parco nel verde dei colli fiorentini, un ambiente tranquillo e ispirante dove, come per gli appuntamenti di Bocca di Magra nel 2023 e di Ancona nel 2022, è stato semplice lavorare e vivere nella giusta quiete e concentrazione.
La tre giorni, organizzata grazie alla collaborazione tra l’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’Istituto Toniolo e EDUCatt, è stata anche questa volta cadenzata da momenti di incontro, dialogo e formazione, con lo scopo di condividere l’anno di lavoro svolto e concentrarsi sull’importanza del lavoro coeso di équipe, iniziando a porre le basi del 2025 in una modalità che, come racconta Fabiano Sarti rifacendosi alle parole del professor Pierpaolo Triani, si può definire “concentrica”, rappresentativa dell’essenza stessa della dimensione residenziale: «Il lavoro della tre giorni può essere descritto immaginando i collegi come all’interno di alcuni cerchi più grandi, a rappresentazione della dinamica di relazione e di dialogo che i collegi hanno con l’esterno: un cerchio interno, quello del collegio e dei collegiali, attorno al quale si colloca un altro cerchio, rappresentato dall’università, in un cerchio più esterno, la dimensione ecclesiale, e infine un ultimo cerchio, più ampio, ossia quello del contesto sociale e relazionale che circonda ogni cosa».
Fin dai primi momenti di lavoro, nel tardo pomeriggio di venerdì 13 settembre, il dialogo e il confronto sono stati impostati sulla piena disponibilità e partecipazione di tutti, come suggerito dal professor Triani e dalla professoressa Elena Marta: è stato loro il consiglio di introdursi e reintrodursi, tra vecchie e nuove conoscenze, individuando un timore e una speranza per l’anno accademico in partenza. La riflessione è poi proseguita nella mattina di sabato 14 con l’avvio dei lavori, strutturati su gruppi intercollegiali e focalizzati sul lavoro dell’équipe educativa, su come essa può e deve muoversi in determinate situazioni e sulle procedure che possono essere messe in atto. Centrale, come rimarcato dalla professoressa Marta, è il concetto di leadership circolante: accanto alle “canoniche” responsabilità istituzionali e fissate di default, un segno di gestione funzionante e funzionale deve essere quello di poter avere punti di riferimento che circolano in base alle competenze e alle situazioni affrontate di volta in volta.
Particolare rilievo, quest’anno, è stato dato alle tematiche della speranza e del valore fondamentale e prezioso delle relazioni, evidenziato dalle suggestioni generate dalla presenza del Rettore dell’Università Cattolica, Elena Beccalli, che, dopo aver ascoltato con grande attenzione gli interventi dei partecipanti alla tre giorni, ha condiviso le proprie riflessioni in merito al contesto residenziale dell’ateneo e al valore delle dinamiche interne ed esterne che lo rendono unico e prezioso. La professoressa Beccalli ha definito infatti i collegi «gioielli dell’Università Cattolica del Sacro Cuore», poiché sono i luoghi dove l’intenzionalità educativa dell’ateneo, che si richiama al principio dell’educazione integrale della persona, trova e può trovare pieno compimento. Al centro di questa dimensione di grande valore, ci sono – e devono esserci – le relazioni. La Rettrice ha evidenziato come la corrente generazione di giovani sia da un lato ricca di grandissime potenzialità, caratterizzata da impegno e serietà, ma dall’altro lato, a differenza del passato più recente, porti con sé tante fragilità, e quindi ha invitato i partecipanti a mettere al primo posto della progettualità delle direzioni le relazioni, la relazionalità e la costruzione di una comunità di ragazzi con al centro, prima di ogni cosa, il loro benessere.
Il pomeriggio è poi proseguito con l’intervento di sua Eccellenza mons. Claudio Giuliodori, Assistente ecclesiastico dell’Ateneo, che ha invitato le direzioni ad allargare lo sguardo sulla dimensione ecclesiale; in particolare il vescovo si è soffermato, a partire dal Giubileo che vedrà il suo avvio il 24 dicembre 2024, sulla bolla papale emessa da papa Francesco e sul tema, molto caro al pontefice, della speranza, con il consiglio di tenerne conto nella costruzione dei progetti formativi di questo anno accademico, lasciando segni concreti e duraturi. A conclusione della densa giornata di sabato, prima della messa e della cena conviviale, è intervenuta la professoressa Patrizia Giunti – ordinaria di Diritto romano e Istituzioni di diritto romano presso l’Università di Firenze e presidente della Fondazione Giorgio La Pira per il triennio 2022-2025 – con un approfondimento sulla figura di La Pira, politico e giurista che ha ricoperto il ruolo di sindaco di Firenze negli anni Cinquanta, e sul Consiglio dei Giovani del Mediterraneo, gruppo nato nel 2023 sulla scia degli insegnamenti del “sindaco santo” per dare vita a un percorso di fratellanza e di accoglienza reciproca tra le comunità, le Chiese e le persone appartenenti a religioni diverse che abitano le sponde del mar Mediterraneo.
Infine, nella mattina di domenica 15, ci si è messi di nuovo al lavoro sulla progettazione: a partire da una serie di spunti forniti dalla Funzione Mediazione Culturale – Integrazione – Supporto Pedagogico di EDUCatt, formata da Rita Montrone, Fabiano Sarti e Matteo Viadana Piovesan, i partecipanti alla tre giorni hanno potuto sperimentare con creatività come raggiungere obiettivi e ottenere e mettere in pratica strategie funzionali. «Lo scopo» spiega Viadana Piovesan «era quello di partire da situazioni anche non strettamente connesse al substrato residenziale o collegiale, e da lì rimettere in luce sotto forma di dialogo le modalità in cui poter individuare – con il supporto di una griglia di lavoro, strumento utile come punto di riferimento che però non deve mai trasformarsi in gabbia limitante o costrittiva – obiettivi, strategie e step necessari alla progettazione, dando un senso globale al lavoro di gruppo».
Ci si è poi dati appuntamento al prossimo anno, con la consapevolezza acquisita (o meglio, rafforzata) di poter e dover coltivare i progetti formativi dei collegi con uno speciale occhio di riguardo, come suggerito caldamente dalla Rettrice, al valore delle relazioni, salvaguardando la peculiarità di ogni proposta e di ogni ragazzo da raggiungere, e in contemporanea costruendo una dimensione comune di complementarietà e incastro, che garantisca sempre l’incontro, il dialogo e l’apertura nei cerchi che compongono l’universo collegiale e accademico.
[Si ringraziano per il prezioso contributo all’articolo Fabiano Sarti e Matteo Viadana Piovesan.]