L’arte del riuso, dare nuova vita agli oggetti
Spostare, trasformare, riqualificare: sono solo alcune delle azioni quotidiane che spesso caratterizzano l’operato della Fondazione e che rispondono alla volontà di dare una seconda vita ai prodotti per non venire meno agli impegni per ridurre l’impatto ambientale.
Negli ultimi anni il concetto di economia circolare si è affermato come una delle risposte più efficaci al problema globale dell’accumulo di rifiuti e al consumo eccessivo di risorse. La rapida urbanizzazione e la crescita demografica lasciano prospettare un aumento drammatico della quantità mondiale di rifiuti prodotta annualmente: entro il 2050 la cifra potrebbe raggiungere i 340 miliardi di tonnellate, secondo uno studio della Banca Mondiale, contro i poco più che 201 miliardi di tonnellate attuali.
L’unica arma contro queste cifre da capogiro è la riduzione dei rifiuti tramite la lotta allo spreco e la cultura del riuso. Ne parlava un po’ di tempo fa anche Antonio Galdo, in un libro di gran successo (Non sprecare, pubblicato da Einaudi), presentato agli studenti nell’ambito di uno dei progetti dell’Università Cattolica e di EDUCatt sul contenimento dello spreco: non se ne trova quasi più traccia, ma da lì la Fondazione per il diritto allo studio ha cercato di trarre alcuni dei suggerimenti e delle proposte.
In EDUCatt l’obiettivo di riutilizzare quanta più attrezzatura possibile è un impegno concreto che guardando all’impatto sull’ambiente – per evitare sprechi – strizza spesso l’occhio anche ai bilanci per sollevare l’Ente da spese evitabili, anche grazie alle molte risorse professionali capaci di trasformare e rigenerare strumenti e strutture.
Su questo principio si basa, per fare un esempio, un intero servizio della Fondazione che riqualifica dispositivi elettronici come computer fissi e portatili, tablet e altri device per metterli a disposizione della comunità universitaria.
Il parco macchine complessivo del servizio di e-sharing è ad oggi composto dal 50,5% di dispositivi e postazioni rigenerate a disposizione gratuitamente o a prezzi calmierati che da un lato rispondono alla mission di facilitare l’accesso alla formazione attraverso strumenti tecnologici di base, dall’altro contrasta l’obsolescenza programmata e l’inevitabile produzione di rifiuti che ne consegue.
La tendenza al riuso è atteggiamento talmente radicato nella Fondazione che spesso si concretizza in operazioni apparentemente prive di grandi progettualità ma con risvolti importanti in tema di economia circolare: in questo modo, solo per fare qualche esempio, grazie alle abilità dei manutentori, parte di un bancone dismesso sulla sede piacentina è stato trasformato in bancone per gli aperitivi estivi davanti al Bar Café e in una linea catering all’intero della residenza Gasprarini, mentre la paglia che riempie i pacchi natalizi e non di Casa Fogliani è realizzata con documenti destinati al macero e riutilizzati ancora una volta prima di essere cestinati.
Spostare, trasformare, riqualificare: sono solo alcune delle azioni quotidiani della Fondazione e che rispondono alla volontà di dare una seconda vita ai prodotti, che significa per EDUCatt non venire meno agli impegni per ridurre l’impatto ambientale, sempre partendo dall’idea che diventa azione e quindi esempio ed educazione.